Geositi
I Geositi del Parco Regionale dei Campi Flegrei
Quaderni dell’Accademia Pontaniana n°57 - 2011[1]
I Campi Flegrei: Storia di un Campo vulcanico
Lirer (ed.)
I Geositi del Parco Regionale dei Campi Flegrei
Armiero V. (1) , Lirer L. (1), Petrosino P. (1), Alberico I. (2)
(1) Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Napoli Federico II
(2) C.I.R.AM. – Centro Interdipartimentale di Ricerca Ambiente Università di Napoli Federico II
Nell’ultima parte della monografia dei Campi Flegrei, dedicata ai geositi, il lettore viene invitato a trascorrere alcune ore nei massimi “santuari” della vulcanologia flegrea. Il viaggio geologico diventa avventura culturale nella quale scienza, arte, storia e mito si fondono in un’atmosfera magica che tiene il visitatore col fiato sospeso nell’intero percorso (Paolo Scandone).
Premessa
Obiettivo principale di questa parte del nostro lavoro è quello di avanzare, per alcuni siti presenti all’interno dell’area flegrea, una proposta di geosito, rispettando i criteri di valutazione di qualità previsti da ProGEO e adottati dalle più recenti iniziative regionali.
All’interno del Parco Regionale dei Campi Flegrei è possibile individuare numerose emergenze geologiche caratterizzate da un alto valore scenico paesaggistico al quale si aggiungono rappresentatività, esemplarità didattica, rarità e valore scientifico e che possono quindi essere considerate dei potenziali geositi. I siti scelti sono i seguenti: Cuma, Monte Nuovo, lago di Averno, Solfatara, Piperno, Monte di Procida, Procida (Fig. 120).
Fig. 120 Carta del Parco Regionale dei Campi Flegrei con ubicazione dei sette geositi pianificati.
Per ognuno dei siti succitati, è stato ipotizzato almeno un itinerario multidisciplinare costituito da diversi stop.
E’ evidente che la scelta di un sito rispetto ad un altro è stata dettata dalla “specialità” del sito stesso e l’obiettivo principale è quello di evidenziarne e valorizzarne soprattutto il significato scientifico, e quindi geologico.
Appare ovvio quindi che i singoli itinerari di ogni geosito sono stati pensati e progettati per accompagnare il visitatore attraverso la storia geologica del sito stesso e per far sì che egli possa toccare con mano i “prodotti” di tale storia.
Per renderne più comprensibile la descrizione, ad ogni geosito è stata allegata una tavola a colori che illustra interamente l’itinerario proposto attraverso le immagini dei vari stop e degli aspetti più caratteristici del geosito (Tavole 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, in allegato). Per gli stop ritenuti più significativi sono state realizzate delle singole tavole di dettaglio. Il nostro auspicio è che da queste tavole si possano realizzare dei poster e dei pannelli da installare all’inizio di ogni itinerario e presso ogni singolo punto di osservazione.
Occorre precisare che l’intento del presente progetto è quello di rendere i singoli siti visitabili e fruibili da parte non soltanto degli addetti ai lavori (geologi e naturalisti) ma anche e soprattutto dei semplici cittadini, dei turisti e degli studenti di ogni età e grado. Per questo motivo la descrizione di ogni geosito, e di conseguenza degli itinerari ad esso associati, è stata impostata a differenti livelli di difficoltà, tenendo ben presenti le caratteristiche di coloro che lo visiteranno. Non tutti i siti infatti posseggono e presentano aspetti scientifici e storico-culturali adatti a tutte le tipologie di visitatori: la Solfatara ad esempio, con la sua storia intrisa di mito e mistero, i vapori, la fangaia e la fitta macchia mediterranea ricca di numerose specie vegetali e di animali, è un luogo di estremo fascino ed interesse per tutti i tipi di visitatori e soprattutto i più giovani, costituendo un vero e proprio laboratorio a cielo aperto per gli studenti di ogni età, a cominciare dalle scuole elementari.
Lo stesso discorso può essere fatto per il Monte Nuovo, dal 1995 Oasi Naturalistica, che oltre agli aspetti naturalistico-didattici di estremo interesse, affascina i più giovani per la sua forma e per la storia della sua nascita.
Al contrario invece, il geosito Monte di Procida e il geosito Piperno, data la loro specificità prettamente geologica, possono non destare lo stesso interesse in tutti i visitatori, risultando maggiormente comprensibili e di conseguenza fruibili da parte di un pubblico più adulto, di studenti universitari o di appassionati di geologia.
- Suggerimento per il visatore
Ogni immagine fa accedere al corrispondente Geosito. Il PDF è la tavola rappresentante le stazioni del geosito.
Geosito Cuma |
Geosito Monte Nuovo |
Geosito Lago D'Averno |
Geosito Solfatara |
Geosito Piperno |
Geosito Monte di Procida |
Geosito Procida |
Bibliografia di Geositi
Alberico I., Petrosino P., Zeni G., D’Andrea F., Lirer L., 2005. GEOCITY: a drill-hole database as a tool to assess geological hazard in Napoli urban area. Environmental Geology, 47, 751-762.
Armiero V., Lirer L., Petrosino P. 2007. La Solfatara: rilevamento vulcanologico e proposta di istituzione di un Geosito nei Campi Flegrei. Rendiconti della Società Geologica Italiana, Nuova Serie, 5, 3-30.
Armiero V., Lirer L., Petrosino P., Scamardella G., Scamardella M. 2008. Dal Monte Nuovo a Cuma: un itinerario nei Campi Flegrei tra vulcanologia ed archeologia. Atti del 3° Convegno Nazionale di Geologia e Turismo, Bologna 1-3 Marzo 2007, 370-376
Lirer L., Petrosino P., Armiero V., 2008. Proposta di Geositi nel quadro di una nuova cartografia geologica dei Campi Flegrei. Il Quaternario – Italian Journal of Quaternary Sciences, 21(1A), 39-46.
Petrosino P., Lirer L., 2009. Proposta di istituzione di un geosito al Monte di Cuma nei Campi Flegrei. In: Quaderni del Centro Studi Magna Grecia. 7. Napoli, 12 dicembre 2007, vol. Studi Cumani 2, p. 177-192, Pozzuoli :Naus Editoria, ISBN: 978-88-7478-012-9.
Armiero V., Petrosino P., Lirer L., Alberico I., 2011. The GeoCaF project: proposal of a geosites network at Campi Flegrei (southern Italy). Geoheritage, 3,195-219
Armiero V., Lirer L., Petrosino P., Alberico I., 2011. I Geositi del parco regionale dei Campi Flegrei. In Lirer L. (ed.), I Campi Flegrei: storia di un campo vulcanico. Quaderni dell’Accademia Pontaniana, Napoli, 121-166.
Armiero V., Lirer L., Petrosino P., 2012. The Campi Flegrei Geopark: itineraries through volcanology, landscape and cultural heritage. In: C. Giusti . Geomorphosites 2009: raising the profile of geomorphological heritage through. Paris, 5-9 June 2009, p. 24-30, Paris:Paris Sorbonne Université
[1]ISBN13:978-88-7431-514-7
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