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Le Frane

Altra importante Pericolosità Naturale è rappresentata dai dissesti causati dalla instabilità dei versanti che producono danni al territorio e possono causare vittime. Il Rischio associato si definisce Idrogeologico e sotto questo nome sono comprese le varie tipologie di frane (Fig.1) la cui mitigazione passa attraverso la realizzazione sia di una adeguata generale cartografia del territorio, sia di una particolareggiata cartografia dell’area dove si potrebbe produrre l’evento. La sorveglianza dei versanti dispone oggi di metodologie e tecnologie capaci a tenere sotto controllo l’area evitando nello stesso tempo perdita di vite umane se il costruito si sviluppa ai piedi dei versanti.

Tipologie di franeFig.1 – Tipologie di Frane. Dal sito del Comune di Desenzano del Garda

Fra le cause di questi dissesti sono annoverare solo marginalmente le condizioni meteorologiche e le locali variazioni climatiche. Le origini del questo fenomeno sono infatti quasi esclusivamente di natura antropica: quali l’eccessivo cambiamento dell’uso del suolo in seguito alla distruzione della vegetazione boschiva, per incendi dolosi, finalizzata questa ad una conseguente cementificazione di un patrimonio costruito talvolta abusivo.
A questo tipo di Rischio Idrogeologico si associano le Alluvioni che, anche se meno frequenti, possono produrre ingenti danni al territorio (abitazioni e colture). Anche in questo caso una adeguata cartografia del territorio aiuta moltissimo le Autorità preposte al controllo del territorio, sia come strumento di prevenzione sia come riduzione al minimo dei danni che potrebbero essere causati da un probabile evento.
La Pericolosità idrogeologica dell’area metropolitana di Napoli è principalmente legata alle condizioni di instabilità: (a) dei pendii dei rilievi calcarei della penisola sorrentina e pre-appenninici; (b) delle coperture formate da terreni argillosi e/o da depositi vulcanici incoerenti; (c) dei versanti non acclivi costituiti integralmente da depositi vulcanici litoidi e/o incoerenti.
Nell’area metropolitana di Napoli sono presenti morfologie costituite da falesie e costoni rocciosi in rocce lapidee carbonatiche, piroclastiche e laviche.
Dalle pareti di queste morfologie si possono distaccare elementi (crolli), in alcuni casi anche di grandi dimensioni, che acquistano elevata energia cinetica durante la caduta (tratti della Penisola Sorrentina, area della collina dei Camaldoli, isola di Procida, isola d’Ischia).
Il rischio da frana in rocce incoerenti è connesso a movimenti di tipo colata rapida di fango i quali si sviluppano sia all’interno delle coltri piroclastiche isolate (area dei Campi Flegrei continentali ed insulari) sia nei depositi piroclastici che ammantano versanti lapidei carbonatici come è avvenuto a Pozzano e a Sarno (Fig.2).

Episcopio

Fig. 2 - Episcopio - Sarno (SA). Frana del 5 maggio 1998.
Sono stati mobilizzati dall’improvviso e violento evento meteorologico
i depositi piroclastici da caduta del Somma-Vesuvio sedimentati negli
ultimi 10ka sulle assise sedimentarie del pre-appennino campano.

In definitiva, la sua riduzione del rischio idrogeologico nelle aree in cui esso raggiunge valore elevato, medio o moderato, si può ottenere:
1) intervenendo sulle cause dei fenomeni franosi, mediante opere di bonifica e di sistemazione idrogeologica del territorio, oppure attraverso la razionalizzazione delle pratiche agricole o di utilizzo del suolo.
2) intervenendo direttamente sui fenomeni franosi esistenti al fine di prevenire la loro riattivazione o limitarne la evoluzione.
Il vero strumento che agisce sul lungo periodo, però, è la corretta pianificazione territoriale con l’interdizione o limitazione dell’espansione urbanistica in zone pericolose.
Risulta evidente che nelle zone a rischio idrogeologico le amministrazioni degli Enti Locali debbono svolgere una costante manutenzione attraverso interventi come il consolidamento dei terreni a protezione degli edifici pubblici e/o privati ed installando adeguate misure di protezione in modo da determinare una riduzione della probabilità che l’elemento a rischio possa venire interessato da eventi da frana.
In definitiva, per quanto attiene al rischio idrogeologico bisogna considerare che questo è l’insieme di aspetti differenziati; infatti si va dalle alluvioni su vaste aree alla stabilità dei versanti, temi che comportano cause ed effetti estremamente differenti.

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